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LA RIVOLUZIONE DELLA MODA

MODA DIGITALE

A FASHION REVOLUTION
DIGITAL CLOTHING

Il
Progetto

Acqua Foundation, una charity di respiro internazionale che opera nel campo dell’arte con progetti incentrati sul tema della tutela e della conservazione dell’ACQUA, ha lanciato, in collaborazione con le artiste Anna Nazaretskaia e Daria Elkina, ALTERATION SPACE – un progetto digitale nato per combattere l’impatto ambientale della fast fashion, sensibilizzando l’opinione pubblica sui danni ambientali e l’inquinamento causati dalla moda “usa e getta”.

Il duo di artiste ha creato una Collezione di Abbigliamento Digitale ispirata al tema degli stati fisici dell’ACQUA, una collezione che vuole essere uno statement sulla tutela ambientale e indicare all’industria della moda la strada per un futuro più attento, equilibrato e sostenibile.

La collezione digitale sarà disponibile sul online e sulla pagina Instagram di @alterationspace e @acquafoundation, dove ogni sostenitore, tramite una piccola donazione, potrà scegliere il proprio outfit digitale. A seguire le artiste elaboreranno una nuova immagine combinando l’outfit digitale con una foto caricata dal sostenitore.

Le Donazioni contribuiranno a mitigare l’impatto ambientale in una delle regioni più colpite del globo attraverso un progetto di beneficenza in collaborazione con AMREF.

 

IL PROBLEMA

L’impatto devastante della Fast Fashion sull’ambiente

LEGGI ALTRO

Gli effetti più significativi della Fast Fashion sul pianeta:

– Impoverimento delle fonti non rinnovabili

– Emissione di gas serra

– Consumo di enormi quantità d’acqua e di energia

Attraverso i tuoi indumenti di cotone produci un consumo idrico “virtuale”.

Per produrre 1 chilo di cotone occorrono 10.000 litri d’acqua, e per produrre una t-shirt di cotone ce ne vogliono all’incirca 2.700. Perciò, quando acquisti un capo di cotone, “consumi” l’acqua che è servita da un’altra parte del mondo per coltivare e produrre il cotone di cui è fatto quel capo. Benché venga definito “virtuale”, questo tipo di consumo idrico è molto reale:

La quantità d’acqua che nel 2013 l’India ha consumato per far aumentare le proprie esportazioni di cotone avrebbe coperto per un anno il fabbisogno giornaliero di 100 litri d’acqua per l’85% della sua popolazione, che conta 1,24 miliardi di persone. Invece, nel paese, più di 100 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile”.

– The Guardian, 20 marzo 2015

Per produrre 1 camicia di cotone occorrono circa 3.185 litri d’acqua, che, con otto tazze al giorno, disseterebbero una persona per tre anni e mezzo.

Per produrre 1 paio di jeans occorrono circa 9.100 litri d’acqua, che, con otto tazze al giorno, sarebbero più che sufficienti a dissetare una persona per 10 anni.

Per produrre 1 kg di cotone occorrono 10.000 litri d’acqua. La produzione globale di cotone consuma più di 250 miliardi di tonnellate d’acqua all’anno.

Fonte: www.theworldcounts.com

La moda causa anche problemi di inquinamento idrico. La tintura tessile è la seconda causa di inquinamento idrico del mondo, perché le sue acque di scarto vengono spesso scaricate in fossati, torrenti o fiumi.

Il processo di tintura è molto inquinante e ogni anno consuma un quantitativo d’acqua pari a quello che servirebbe per riempire 2 milioni di piscine olimpioniche.

Le sostanze nocive utilizzate nella produzione tessile hanno gravi effetti sulla salute dei lavoratori del settore e i loro scarichi tossici causano gravi danni ambientali. Dal punto di vista economico, poi, ogni anno si perdono più di 500 miliardi di dollari di valore a causa del sottoutilizzo dei capi e della mancanza di processi di riciclaggio.

Dal 2000 a oggi la produzione di abbigliamento è quasi raddoppiata. Ma benché nel 2014 i consumatori abbiano acquistato il 60% in più di capi rispetto al 2000, essi hanno conservato i vestiti per la metà del tempo.

In Europa, le aziende di moda sono passate da un’offerta media di due collezioni l’anno nel 2000 a cinque collezioni l’anno nel 2011. E certi marchi ne offrono anche di più. Zara produce 24 collezioni all’anno, H&M da 12 a 16.

Molti di questi vestiti finiscono in discarica. Ogni secondo viene bruciato o buttato in discarica l’equivalente di un camion della spazzatura carico di vestiti, e i vestiti riempiono le discariche di tutto il mondo.

Ogni anno, in totale, finisce in discarica l’85% del prodotto tessile. Con questa massa di vestiti si potrebbe riempire ogni anno il porto di Sydney.

I Numeri
della Moda

1 %
DELLE EMISSIONI DI CARBONIO PRODOTTE DALL’UOMO
0 mrd
DI TONNELLATE DI EMISSIONI DI GAS SERRA ALL'ANNO
100 K
TONNELLATE DI MICROFIBRE DISPERSE IN MARE OGNI ANNO
LA NOSTRA MISSION

La moda digitale ti dà la possibilità di esprimere attraverso lo stile la tua posizione sulla tematica ambientale.

IL PROGETTO

Collezione Moda Digitale

DONNA

UOMO

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